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19 Febbraio 2020Non è mai piacevole, l’influenza. Ma se in genere è sufficiente curarla bene per guarire in fretta e per non incorrere in complicazioni o in antipatiche conseguenze, dopo i 60-65 anni tutto cambia: l’organismo diminuisce la sua capacità di contrastare i virus, che possono così peggiorare ed aggravarsi con il supporto di infezioni respiratorie di origine batterica.
Se i nostri cari sono già affetti da patologie croniche di tipo respiratorio, cardiovascolare o metabolico, bisogna poi prestare un’attenzione ancor più grande: in queste situazioni, infatti, anche le medicine possono essere pericolose se mischiate con le cure già in uso, per possibili interazioni sfavorevoli.
Quando si parla di influenza negli anziani, il consiglio principale è dunque quello di farli vaccinare: effettuare l’antinfluenzale tra le prime settimane di novembre e fino a metà dicembre garantisce un’elevata protezione. Solo in casi particolari è possibile pensare anche alla profilassi anti pneumococcica, che mette al riparo dalla forma più diffusa di polmonite batterica (ideale per chi è ricoverato in una casa di cura o in una struttura ospedaliera). Studi scientifici confermano la sua efficacia in una percentuale compresa tra il 60 e il 70%. Ma cosa fare se l’anziano incorre in una malattia da raffreddamento di altra natura?
Prima di tutto è necessario sentire il medico, che darà indicazioni precise su come comportarsi. Nel frattempo, evitare di esporsi a sbalzi di temperatura e riposarsi saranno passaggi essenziali per recuperare le forze. Anche se la febbre non raggiunge valori così elevati, 5-7 giorni di completo riposo saranno un toccasana. Ottimi i suffumigi con bicarbonato o camomilla per alleviare i problemi respiratori, e qualche caramella balsamica per placare l’eventuale mal di gola: per tutti gli altri sintomi non fate da soli, ma sentite sempre il medico curante su quale sia la terapia più idonea al vostro caro.
Per quanto riguarda l’alimentazione, il consiglio principale è quello di bere molto anche se, si sa, gli anziani non hanno un senso di sete così sviluppato come i giovani. Fondamentale è quindi fare attenzione alla reintegrazione di liquidi persi e alla prevenzione della disidratazione, a volte molto pericolosa: può dare sintomi leggeri come pelle secca e opaca e stanchezza, ma anche più importanti come confusione mentale e persino allucinazioni. Vanno bene tutte le bevande analcoliche a ridotto contenuto di caffeina e i succhi, possibilmente tiepidi o a temperatura ambiente. I pasti devono essere leggeri, con cibi freschi e facili da digerire, possibilmente ricchi di vitamine e sali minerali. Senza dimenticare quanto possa essere importante per la guarigione di una persona anziana la presenza e il calore della famiglia.